L’ukulele e la tradizione di far musica insieme, chiamata “Kanikapila”.
Storia degli strumentiMusic self played is happiness self made
“Ovunque andassi portavo con me l’ukulele e in tram il conducente di diceva “vai in fondo” e io andavo in fondo e tutti comminavano a cantare dentro il tram.”
Bill Tapia, ukulelista hawaiano (Honolulu,1908 – Los Angeles, 2011)
L’ukulele è tornato. E’ il ritorno più curioso della storia della musica. E’ uno strumento con una piccola cassa armonica e 4 corde soltanto, ma suonarne uno può essere un’esperienza davvero gratificante! Chiunque può imparare qualche accordo e poi – tutto ad un tratto – ci si può ritrovare in cerchio con gli amici e cantare canzoni insieme. E’ davvero uno strumento per tutti! Dove nasce e come si sviluppa questo piccolo strumento? Ha avuto origine in una falegnameria a Honolulu nell’800, poi divenne una star di Broadway e di Hollywood e fu portatore di diverse culture nelle mani di molti musicisti. (Nota 1) Che tipo di persona suona l’ukulele? Le persone che amano le piccole cose! Come mai l’ukulele è uno strumento così tanto amato? In molti ancora non lo prendono sul serio e viene scambiato per un giocattolo e poi c’è la mancanza di aspettativa che lo rende divertente: nessuno ha ricordi negativi sull’ukulele (come ad esempio di andare a lezioni di musica e prendere uno schiaffo nella mano) e nessuno ha mai fallito a un provino per entrar nella grande orchestra di ukulele! Nel campo dell’ukulele non si hanno ricordi amari. Inoltre è lo strumento perfetto per chi vuole cantare accompagnandosi con degli accordi: se puoi suonare all’ukulele una canzone e suona bene allora sai che è una buona canzone perché non c’è trucco, non c’è modo di nascondersi. Qual è il significato della parola hawaiana Kanikapila, legata al nostro strumento? Kanikapila è un termine hawaiano che deriva da “kani” che vuol dire suono e “pila” che significa strumento a corde. In inglese si tradurrebbe con jam session cioè una riunione di musicisti si trovano per suonare insieme e improvvisare. Sulle isole delle Hawaii la kanikapila si svolge sulla spiaggia o nelle riunioni di famiglia. A turno ogni partecipante propone un brano e lo suona accompagnato da tutte le persone presenti. Gli aspetti positivi di questa modalità di far musica insieme sono il non doversi preoccupare del “pubblico” o del fatto di si suonare bene. Basta fare quello che si può! Nella Kanikapila non è neppure indispensabile suonare uno strumento, l’unica cosa in qualche modo necessaria è quella di rispettare le persone e tentare di non disturbare il loro modo di esprimersi mentre eseguono una canzone e avere amore e rispetto per la musica. Si porta ancora avanti questa bella tradizione musicale? Oggi ci sono diversi Ukulele Club in giro per il mondo che diffondono il senso della Kanikapila hawaiana. Questi club sono composti da persone che si riuniscono per cantare e suonare insieme. Le comunità sono molto numerose. Ad esempio quella di Santa Cruz in California si riunisce due o tre volte durante l’anno in uno grande centro con un palco a disposizione per chi si vuole esibire pubblicamente. Tutti a turno possono farlo, accompagnati anche da altri strumenti come un contrabbasso o un altro ukulele. Il pubblico è composto da tutti gli altri ukulelisti raggruppati in tavolini da 3-4 persone che suonano seguendo il testo e gli accordi su un foglio che trovano su ogni tavolo. Alla fine delle singole esecuzioni tutti vengono applauditi calorosamente. Non è difficile essere vedere i sorrisi sui volti delle persone che si alzano per suonare la loro canzone per la prima volta. (nota 2) Così l’ukulele raccoglie il desiderio di molte persone che avrebbero da sempre voluto imparare la musica ma che erano state scoraggiate in passato e adesso, con questo strumento, riescono a trovare la giusta modalità per lasciare libero sfogo alla musica che hanno dentro, perché la musica è dalla nascita un diritto di tutti! L’ukulele ha questo meraviglioso modo di rendere le cose accessibili e il fatto che ci siano delle imperfezioni nella musica o nella voce non rappresenta un problema. L’ukulele è passato attraverso le maglie della musica commerciale . Sembra unire le persone in un modo che nessun altro strumento riesce a fare. Chi ha fatto l’esperienza di trovarsi in gruppo con altri ukulelisti sa che la prima cosa che accadrà sarà ridere e domandare: “con quale canzone iniziamo?” “Quale sarà la prossima?” “Puoi insegnarmi gli accordi?”
Nota 1 – vedi anche l’articolo 1 su questo sito “La storia dell’ukulele”.
Nota 2 – se vuoi avere altre informazioni sull’Ukulele Club di Santa Cruz http:// ukuleleclubofsantacruz.com . Ci sono diversi Ukulele Club anche in Italia: http:// www.ukuleleclub.it.