Quando ero piccolo c’era un ukulele in ogni casa alle Hawaii. Non era lì come uno strumento che dovevi imparare a suonare, dovevi solo prenderlo in mano e iniziare a strimpellare. Kimo Hussey – musicista di Kaneohe, Hawaii. A Honolulu l’ukelele è ovunque. E’ il simbolo universale dell’evasione tropicale. E’ il souvenir a buon mercato per i...
Storia degli strumentiStoria dell’ukulele
Quando ero piccolo c’era un ukulele in ogni casa alle Hawaii. Non era lì come uno strumento che dovevi imparare a suonare, dovevi solo prenderlo in mano e iniziare a strimpellare.
Kimo Hussey – musicista di Kaneohe, Hawaii.
A Honolulu l’ukelele è ovunque. E’ il simbolo universale dell’evasione tropicale. E’ il souvenir a buon mercato per i milioni di persone si recano lì in vacanza ogni anno. Ma poco distante dalla città, sul lato interno dell’isola, l’ukulele è molto più di questo. E’ una connessione con il passato, con quello che un tempo era il grande regno delle Hawaii.
Il primo ukulele appare alle Hawaii alla fine dell’800, circa mezzo secolo dopo che i missionari portarono gli inni cristiani nelle isole.
Prima di allora la musica hawaiana non aveva convenzioni come l’armonia e la melodia. Canti, percussioni e danze narravano le storie di dei e re. Ma non c’era l’ukulele. Questo perché lo strumento simbolo delle Hawaii è nato sul lato opposto del pianeta in un’altra piccola isola, Madeira in Portogallo.
I nativi di questa isola portoghese, suonavano il rajão a cinque corde e uno strumento simile a quattro corde, il braguinha. (nota 1)
Nel 1870 Madeira soffrì di siccità e in migliaia furono costretti ad emigrare, e ovunque andarono portarono con sé i loro piccoli strumenti. Invitati dal re delle Hawaii, migliaia di portoghesi affrontarono il viaggio di quattro mesi intorno alla punta del Sud America per raggiungere la loro nuova casa. E i loro strumentini strani e finemente lavorati ebbero un impatto immediato sula popolazione locale e non solo.
Quando i liutai portoghesi applicarono l’intonazione del rajão a 5 corde al corpo della braguinha a 4 corde dando vita ad un nuovo strumento, l’ukulele, questo catturò la fantasia del re delle Hawaii – David Kalakaua (nota 2), che ne incoraggiò l’uso negli spettacoli di musica e danze tradizionali. Come i francesi per insegnare i passi di danza usavano la pochette (nota 3) così il maestro di ballo hawaiano avrebbe usato l’ukulele per insegnare la hula (nota 4); nel giro di pochi anni l’ukulele entrò a far parte a pieno titolo del gusto musicale hawaiano.
Kalakaua morì all’età di soli 55 anni e pochi anni più tardi le isole Hawaii furono annesse agli Stati Uniti; ma grazie alla sua passione per l’ukulele la cultura hawaiana aveva vissuto una fase di rinascita durante il suo regno. E la canzone Aloha Oe, scritta da sua sorella – la regina Liliuokalani – e accompagnata dall’ukulele sarebbe diventata la canzone inno delle Hawaii.
Nota 1 | Per approfondimenti su questi strumenti leggi l’articolo 3 “I fratelli dell’ukulele”
Nota 2 | David Kalakaua – (Honolulu, 16 novembre 1836 – San Francisco, 20 gennaio 1891), è stato re delle Hawaii dal 1874 al 1891.
Nota 3 | >Pochette – Nel sec. XVIII, violino di dimensioni assai ridotte, con cassa stretta e lunga, usato dai maestri di ballo durante le loro lezioni.
Nota 4 | Hula – Danza tradizionale hawaiana che veniva accompagnata da canti.
MIGHTY UKE The Amazing Comeback of a Musical Underdog,Film documentario by Tony Coleman and Margaret Meagher,Directed by Tony Coleman Written by Margaret Meagher, CANADA 2010